lunedì 19 marzo 2012

Tutto sul ruolo più sottovalutato del calcio dilettante
























Nella scala sociale del calcio dilettante, il gradino più basso è certamente quello del guardalinee. Una figura ancor più deleteria, se possibile, di quella del secondo portiere. Un ruolo del tutto incomprensibile, a partire dal nome: guardalinee o guardialinee? Non lo sa nessuno!
La figura del guardalinee dilettante è figlia di un annoso problema: la carenza di ufficiali di gara. Per trovare qualcuno disposto a fare il corso arbitri ormai non basterebbero stipendi da ingegnere nucleare. La colpa è ovviamente di noi italiani, che vediamo nell’arbitro il peggior nemico della nostra felicità. Chi è il folle disposto a prendere dell’imbecille per novanta minuti da giocatori, dirigenti e pubblico? Abbiamo visto coi nostri occhi pargoli in età da teletubbies schiaffeggiati dal papà se danno dello sciocco al fratellino ma applauditi e incoraggiati se, dietro le reti dei campetti di periferia, urlano “bastardo, carogna e figlio di puttana” all’arbitro.

Va da sè che mentre un arbitro può sopportare tutto questo - per vendicarsi può sempre fischiare un rigore decisivo contro una squadra di rompicoglioni - il guardalinee che fa, inverte una rimessa?
Di trovare guardalinee ufficiali quindi neanche se ne parla. Per questo ogni società  amatoriale ha l’obbligo di mettere in lista un tesserato con questo ruolo. Un ruolo così disperato che molte società preferiscono pagare una multa salata ogni domenica, ma salvare la dignità piuttosto che sottostare a questa farsa.

Ma più di mille spiegazioni, per comprendere l’orrore di questo ruolo, valgono 
le 7 FAQ del guardalinee.

1) Il guardalinee è un ruolo piacevole?
Col cazzo. Può solo alzare la bandiera quando la palla supera la linea laterale. Peccato che le linee dei campi amatoriali siano più che altro immaginarie, mai regolari e sempre coperte di fango, sabbia e sassi. Ogni intervento è un insulto, dagli avversari e dai compagni, indistintamente.

2) Il guardalinee è indispensabile?
Sì, come Ranieri all'Inter. Ci sono arbitri che non ti danno retta una sola volta in tutta la partita. E guai a dire “bah”: come ufficiale di gara rischiate sei giornate di squalifica.

3) Guardalinee è bello?
C’è solo una figura umana che veste peggio di tedeschi e pastori, ed è proprio il guardalinee. Non ce n’è uno che, d’inverno, eviti di calzare quegli orrendi stivaloni verdi che abbruttiscono il calcio più di mille interviste a Lotito.

4) Guardalinee è amicizia?
Malvisto dall’arbitro perché di parte, odiato dagli avversari per lo stesso motivo, è mal sopportato dai compagni per la sua abitudine di dare inutili consigli tecnici durante il gioco.

5) Guardalinee è facile?
Sì, a patto di avere una personalità multipla. Bisogna infatti calarsi in un ruolo imparziale ma contemporaneamente tifare per la propria squadra. Impossibile!

6) Guardalinee perché?
Guardalinee si diventa senza accorgersene. Magari fino all’anno prima giocavate ancora qualche spezzone di gara. Ora vi hanno fatto capire che l’età avanza, ma che potete ancora dare una grossa mano - momentaneamente, s’intende! - e poi la compagnia, l’amicizia... Scappate finché siete in tempo!

7) Guardalinee come?
Ci sono guardalinee che da trent’anni nascondono la verità, millantando che vanno a caccia, a fare del volontariato o addirittura a donnacce. Perché perfino quest’ultima spiegazione è meno imperdonabile, agli occhi di una moglie, della triste verità: lasciare il calore e la serenità di casa e famiglia, per abbruttirsi, soli e inutili, sotto la pioggia con una bandierina in mano.

I nostri sono i numeri uno!!!

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